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lunedì 20 agosto 2007

Parla la Sandrelli, madrina a Venezia "Grande Bertolucci, Tarantino un babbeo"

Due anni fa andò a Venezia per ricevere il Leone d'Oro alla carriera, quello che si dà solo ai grandi. Quest'anno, invece, il ruolo di Stefania Sandrelli è diverso. Sarà lei a fare gli onori di casa, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, per la serata finale della 64esima edizione del Festival.

Sarà lei, la diva più anti-diva del cinema italiano, ad annunciare premi e a distribuire Leoni. Lei, la musa ispiratrice di Scola, Germi, Monicelli e tanti altri maestri della nostra cinematografia. L'occasione è quella giusta, e la Sandrelli ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa - contro Tarantino, contro la tv - o al contrario per spargere elogi.

Il primo omaggio è per il direttore della Mostra, Marco Müller. "Sarò a Venezia anche perché è l'ultimo anno di Müller. Credo sia stata soprattutto una sua iniziativa, il che mi gratifica molto, perché Venezia resta uno dei festival più prestigiosi del mondo".

Ma a convincere definitivamente l'attrice a imbarcarsi per il Lido è stata la presenza del Maestro per antonomasia, quello che "le ha trasmesso l'amore per il cinema", Bernardo Bertolucci. Col regista più internazionale della nostro cinematografia la Sandrelli ha girato ben quattro film, Partner, Il conformista, Io ballo da sola e soprattutto Novecento, gigantesco affresco di 50 anni di storia d'Italia visti attraverso gli occhi e le vicende di un servo e di un padrone. A Bertolucci Venezia renderà omaggio con un Leone d'Oro, quello del 75mo anniversario, e Stefania non può non apprezzare "il fatto che verrà dato un premio speciale a un regista davvero speciale come è lui". La Sandrelli si lascia andare ai ricordi da set. "Mentre stavamo girando in piena notte Io ballo da sola - dice - Bernardo non si era neppure accorto che era ormai arrivata l'alba e la luce non era più buona. Lui è fatto così, sempre concentrato e appassionato".

Stefania non ha peli sulla lingua. Difende a spada tratta il nostro cinema, oggi perennemente in bilico tra annunci di morte e di rinascita, esaltazione e denigrazione. E stila la sua personalissima classifica dei gusti: Mio fratello è figlio unico di Luchetti, Saturno Contro di Ozpetek e Le rose del deserto dell'eterno Monicelli. Ma soprattutto Emanuele Crialese, che l'ha incantata con Respiro e Nuovomondo. Oppure Paolo Virzì, anche se, bacchetta simpaticamente la Sandrelli, "non mi fa mai fare dei film con lui".

La Sandrelli ha poi parole durissime per Quentin Tarantino, che adora sì i B-movies degli anni '70, e sarà a Venezia per la retrospettiva sugli spaghetti-western, ma aveva definito "deprimente" il cinema italiano contemporaneo. Dice Stefania: "Tarantino è un babbeo... E questo solo per essere diplomatici. Non mi piacciono i suoi film, solo un po' Pulp Fiction".

L'ultima frecciata è per la tv. La Sandrelli ha recitato come protagonista in diverse fiction, ma adesso della televisione comincia a diffidare. "Verso di lei ho ormai una certa 'resistenza' - dichiara - anche per l'ingiustizia che mi è stata fatta, e lo dico senza presunzione". L'ingiustizia sarebbe il passaggio dalla prima serata al pomeriggio della fiction di Canale 5 in cui recita con la figlia Amanda. Ma c'è molto di più del semplice torto. La questione è di sostanza. "Queste fiction ti prendono un sacco di tempo, quasi un anno lavorativo". Troppo, secondo lei. E nel momento della verità, andava detto.
(repubblica.it)

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